L’acqua giusta per ogni occasione

L’acqua è coinvolta in tutte le reazioni che avvengono nel corpo umano: svolge principalmente due funzioni , una è quella di trasportare le sostanze nutritive ai tessuti e agli organi del corpo e l’altra è quella di eliminare le tossine che si accumulano nell’organismo; non esiste processo metabolico che non richieda la presenza di acqua.

L’interesse attuale anche un pò “modaiolo” per questo prodotto è tale che addirittura nei migliori ristoranti italiani e internazionali esiste una carta delle acque minerali; esistono corsi per diventare idrosommelier e in alcuni grandi città del mondo compresa Roma si trovano acquastore dove sono vendute le acque più strane divise per proprietà salutistiche, provenienza, e contenuto dei minerali.

L’acqua che beviamo deve essere di buona qualità, igienicamente sicura; l’acqua del rubinetto può aver subito trattamenti come filtrazione e clorazione prima di essere distribuita. L’acqua minerale rispetto a quella potabile si distingue per la purezza originaria, per la sua conservazione, per il tenore in minerali e oligoelementi. Deve essere imbottigliata così come sgorga dalla sorgente o con l’aggiunta di anidride carbonica; sono quindi vietati altri trattamenti.   La definizione ”microbiologicamente pura” significa priva di sostanze dannose per la salute umana; importante è che la quantità dei nitrati sia minima (non superiore a 45mg.) mentre i nitriti dovrebbero essere del tutto assenti ,questi ultimi essendo tossici e cancerogeni.

L’acqua minerale, grazie alle sue qualità peculiari, alla sua purezza originaria e alla composizione costante nel tempo è una vera e propria bevanda.

In Italia esistono oltre duecento acque minerali riconosciute dal Ministero della Salute, un patrimonio di grande importanza e che rende unico il nostro paese.  Ognuno di queste acque possiede caratteristiche specifiche che dipendono dalle origini geologiche del territorio, dalla tipologia di rocce che l’acqua attraversa lungo il suo percorso prima di giungere in superficie e che le conferiscono una determinata composizione in minerali.

Le acque minerali vengono distinte in Italia in quattro categorie  in base alla quantità totale dei sali minerali (indicata in etichetta come residuo fisso a 180°).  Il  residuo fisso, è tutto quello che rimane in peso sotto forma di polvere minerale dopo l’evaporazione di un litro d’acqua,  ed è un importante  parametro per la scelta dell’acqua stessa.

ACQUE MINIMAMENTE MINERALIZZATE: hanno un contenuto di Sali minerali inferiore a 50 mg. Per litro, sono quelle meno rappresentate, e con il minor contenuto assoluto di Sali, indicate nella prevenzione della calcolosi renale, e nell’alimentazione dei neonati.

ACQUE OLIGOMINERALI: sono le più rappresentate tra quelle presenti in commercio, circa il 55%. Hanno un contenuto salino non superiore a 500 mg./l. Favoriscono la diuresi, ed sono indicate nell’ipertensione  e nelle malattie cardiache avendo un basso contenuto di sodio.

ACQUE MINERALI: rappresentano il 25% delle acque in commercio con sali tra 500 e 1500mg./l.   Questa classificazione comprende in realtà moltissime acque con diverse funzioni: quelle con residuo fisso fino a 1000mg./l. hanno proprietà simili alle acque oligominerali, sono utili nell’alimentazione degli sportivi e quando occorre reintegrare i liquidi e i minerali come nella stagione estiva. Al contrario quelle con soglia superiore a questi valori possono portare ad un eccesso di sodio nella dieta e alla formazione di calcolosi renale nei soggetti predisposti.

ACQUE RICCHE DI SALI MINERALI con Sali oltre i 1500 mg./l.  Sono acque con effetto medicamentoso,  usate di solito a scopo terapeutico; da assumere sotto controllo medico, perché per l’elevata presenza di sodio, solfati, magnesio, potassio e altri Sali, potrebbero favorire patologie come la calcolosi, l’ipertensione o avere una marcata azione lassativa.  Superano il valore massimale ammissibile di residuo fisso previsto dalla legge per la comune acqua potabile, quindi sono sconsigliate per un consumo quotidiano.

Il pH dell’acque minerali è un importante parametro che ci dà una stima della loro acidità; nelle acque naturali ha di solito un valore compreso tra 6,5 e 8,0.  Altri parametri visibili sull’etichetta delle acque minerali sono la durezza, che si esprime in gradi francesi (“F), ci da una stima della presenza di calcio e magnesio; più questo valore è alto più l’acqua è considerata calcarea.

La conducibilità elettrica, riportata sull’etichetta con il termine di “conducibilità elettrica specifica a 20°”, è un valore che aumenta tanto maggiore è il contenuto delle sostanze minerali disciolte.

Come scegliere l’acqua giusta? Spesso l’offerta veramente ampia delle acque minerali e una martellante pubblicità che esalta una singola caratteristica dell’acqua reclamizzata, rischiano di fuorviare il consumatore. Tutte le acque sono salutari, ma possono essere più o meno adatte al nostro stile di vita e alle nostre esigenze. Le etichette poste sulla bottiglia rappresentano un valido aiuto nella scelta dell’acqua minerale più idonea identificando tutti gli elementi e le caratteristiche di essa.

Il consumo di un tipo di acqua minerale piuttosto di un’altra può contribuire a mantenere lo stato di salute nelle varie fasi della vita. In gravidanza e nell’allattamento  sono consigliate acque oligominerali e medio minerali-calciche; può essere utile alternare anche con l’assunzione di acqua ferrosa,inoltre il contenuto dei nitrati deve essere basso o nullo per i rischi sul feto.

Nello sport sono utili acque mediominerali con un buon contenuto di calcio, sodio, ferro e con pH superiore a 7 perché aiuta ad assorbire l’acido lattico che si accumula con lo sforzo fisico . Nelle diete ipocaloriche per la perdita di peso sono necessarie acque oligominerali per depurare l’organismo favorendo l’eliminazione di tossine.

Nella calcolosi renale, nelle iperuricemia e nella gotta, acque oligominerali o minimamente mineralizzate per stimolare la diuresi e favorire l’escrezione urinaria dei calcoli e dell’acido urico. Come pure nell’ipertensione, sono utili le acque oligominerali  a basso contenuto di sodio, associate ad una dieta iposodica.  Nell’osteoporosi è necessaria un acqua ricca di calcio ,con un contenuto superiore a 150mg./l. ;tali acque garantiscono buona parte del fabbisogno giornaliero di questo minerale. Importante che venga riportata sull’etichetta la scritta “calcio biodisponibile ”perchè esso sia facilmente assimilabile.  Le acque minerali calciche sono indicate anche in chi è intollerante al latte.

Le acque minerali magnesiche con un tenore di magnesio superiore a 50mg./l hanno azione lassativa, migliorando la stipsi, ma sono utili anche nella prevenzione dell’aterosclerosi perché favoriscono la dilatazione arteriosa. Le acque ferruginose, cioè con ferro superiore a 1mg./l., sono indicate nelle anemie sideropeniche e sono utili anche nell’alimentazione del vegetariano e in tutti i soggetti con elevato fabbisogno di ferro come gli sportivi, gli adolescenti, le donne in gravidanza.  Nelle gastriti e nelle malattie epatiche sono indicate acque di tipo bicarbonato-calciche.

Ma quanto bere? Vale la nota  regola del litro e mezzo- due al giorno, con un incremento nella stagione estiva e facendo particolare attenzione a i bambini e agli anziani che possono andare più facilmente incontro a disidratazione. In questi ultimi il senso della sete arriva in ritardo spesso quando le funzioni sono già compromesse.   I rischi della disidratazione vanno da un generale senso di stanchezza e affaticamento, fino a disturbi gravi come emicrania, calo della pressione arteriosa fino alla perdita di conoscenza.

L’acqua ha una grande importanza anche per contrastare l’invecchiamento sia a livello cutaneo, che degli organi interni. Il corpo umano è composto da un’alta percentuale di acqua che al momento della nascita costituisce l’80% e nell’anziano scende al 60%: l’invecchiamento è una lenta disidratazione dell’organismo. L’acqua può diventare, se abbinata ad una corretta alimentazione e stile di vita anche un valido alleato per mantenersi giovani!

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