Gli integratori alimentari
Il fenomeno degli integratori alimentari, anche grazie al massiccio impatto sui media da parte dell’industria, sta raggiungendo dimensioni rilevanti. Sono uno dei pochissimi prodotti che hanno sconfitto la crisi economica più grande degli ultimi anni; sono un mercato in continua crescita nonostante il generalizzato rallentamento dei consumi e della domanda in alcuni casi anche di quella farmaceutica e sanitaria, con un business che fattura circa due miliardi di euro.
L’offerta a cui attingere è ampia attraverso canali di distribuzione “riconosciuti” come farmacie(con circa il 90% del valore venduto), parafarmacie e grandi distribuzioni, ma anche attraverso la rete, con l’e-commerce si può acquistare di tutto… con potenziali danni per la salute. Le categorie di integratori maggiormente acquistate dai consumatori sono i fermenti lattici, gli integratori per il controllo del peso, multivitaminici, gli integratori di Sali minerali e i prodotti per i capelli. In un contesto come quello attuale di grande tensione esogena creata dalla crisi economica, il prendersi cura di sé e mantenere o promuovere la propria salute appare un bisogno, e si fa sempre più radicata la convinzione che la salute e il benessere siano beni preziosi da tutelare il più possibile.
La legislazione in materia di integratori essendo prodotti che hanno a che fare con la salute, è complessa: l’obiettivo è la tutela del consumatore vietando di attribuire ai prodotti caratteristiche nutrizionali e sulla salute scientificamente non provate; non devono essere falsi, ambigui o fuorvianti. Il riferimento base è il decreto 169/2004, attuazione della normativa CE2002/46 che definisce gli “integratori alimentari”, stabilendo che la vendita è subordinata alla verifica dell’etichetta da parte del ministero della Salute. Secondo questo decreto si definiscono” integratori alimentari( o supplementi o complementi alimentari), prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive quali vitamine e minerali, o di altre sostanze…come aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre”.
Il loro uso nella nostra alimentazione dipende anche dalla modificazione delle abitudini alimentari: il passaggio dallo slow food al fast food infatti può creare carenze alimentari che con queste sostanze si cerca di compensare. Una dieta varia ed equilibrata apporta da sola tutti i nutrienti necessari per garantire ad un organismo sano uno stato di piena efficienza fisica e psichica. Innanzitutto è necessario capire quando vi sia effettiva necessità nell’assunzione degli integratori, tenendo presenti contemporaneamente i danni causati all’organismo da eventuali abusi.
Esistono alcuni campi di applicazione in cui gli integratori sono sicuramente utili ad esempio nello sport agonistico: in atleti che svolgono allenamenti intensi e competizioni, con fisico sottoposto ad enormi stress diventa necessaria una supplementazione in funzione delle condizioni fisiche e della disciplina praticata, ma soltanto nelle dosi e nei tempi stabiliti da un medico nutrizionista. Con lo sviluppo dello sport amatoriale e il grande boom di palestre e di persone che praticano attività fisica, il consumo degli integratori è diventato di massa. Purtroppo la mancanza di cultura in merito, l’ignoranza su concetti fondamentali come il dosaggio e gli effetti collaterali, porta a commettere molti errori che potrebbero essere facilmente evitati. Tra gli integratori più usati dagli sportivi oltre agli integratori salini e quelli finalizzati all’integrazione energetica, ci sono quelli proteici come gli aminoacidi ramificati che dovrebbero essere sempre assunti sotto controllo medico perché il loro abuso è dannoso per i reni. In genere la quota proteica necessaria può essere facilmente reperita negli alimenti come carne, pesce, uova, legumi, cereali, latte e suoi derivati .
Anche gli integratori contenenti ferro e i prodotti finalizzati all’integrazione energetica possono essere efficacemente sostituiti con alimenti ricchi di queste sostanze. Un altro integratore usato nello sport, che merita una riflessione, è la creatinina che favorisce la sintesi proteica e il trofismo muscolare, aiutando i muscolo a lavorare di più e favorendo i processi di recupero. Il suo utilizzo è giustificato solo in circostanze particolari( ad esempio per ridotta capacità di sintesi o aumentato fabbisogno) e dopo valutazione medica.
Altro campo in cui sono impiegati gli integratori e che rappresenta un enorme business, è quello delle diete dimagranti. I dimagranti da banco sono in realtà spesso del tutto inutili e inefficaci, e possono determinare effetti negativi a livello psicologico( è più facile cercare scorciatoie che offrono risultati senza fatica anziché cambiare l’alimentazione e lo stile di vita; oppure pensare che non ci sono speranze di dimagrire se non ha funzionato l’integratore dimagrante…), fino a causare disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia in giovani donne. Anche gli alimenti sostitutivi del pasto , gli snack, le barrette non hanno potere dimagrante in sé, come spesso una scorretta pubblicità fa intendere, sono utili nell’ambito di una dieta ipocalorica che comprenda necessariamente altri alimenti. La legislazione attuale degli integratori coadiuvanti di regimi ipocalorici non consente alcun riferimento ai tempi e alla quantità della perdita di peso e i messaggi pubblicitari di questi prodotti devono sempre richiamare la necessità di seguire una dieta ipocalorica adeguata. La strada corretta per la perdita di peso passa attraverso la dieta prescritta dal medico nutrizionista e da un incremento dell’attività fisica; può essere utile l’integrazione con un multivitaminico in caso di diete più drastiche.
Controverso è anche l’impiego di integratori che siano in grado di rallentare l’invecchiamento e che si basano principalmente su sostanze con proprietà antiossidanti, come i polifenoli, le catechine, i flavonoidi , la vitamina E. In realtà molti alimenti come frutta e verdura hanno grazie al loro contenuto in sostanze antiossidanti un elevato potere nutraceutico; in questi prodotti i polifenoli agiscono in sinergia fra loro e con altre sostanze creando un mix che ne potenzia gli effetti positivi; in altre parole supplementare o integrare con singoli composti purificati non regge il confronto con il consumo di alimenti ricchi di vari tipi di antiossidanti, come numerosi studi hanno confermato.
Tuttavia gli integratori alimentari sono un supporto valido in molte patologie come i fitosteroli nella ipercolesterolemia, gli antiossidanti nella maculopatia senile, il palmetto seghettato nell’ipertrofia prostatica, la glucosamina nell’artrosi, il semplice calcio nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi.
Grazie ad un informazione molto orientata ai temi della salute e a ridurre gli inconvenienti dell’invecchiamento, presso alcuni gruppi di popolazione si fa sempre più radicata la convinzione che salute e benessere sono due beni preziosi da tutelare attraverso una alimentazione controllata e la pratica di discipline sportive e di esercizio fisico. In questa ottica di prevenzione possiamo spiegare anche l’aumento del consumo degli integratori che si presentano come prodotti in grado di contribuire a migliorare e mantenere lo stato di benessere nonostante i ritmi e lo stress della vita quotidiana che porta ad uno stato di affaticamento con calo di componenti essenziali del nostro metabolismo . E’ un concetto diverso dalla terapia e dalla prevenzione delle malattie: al farmaco si ricorre per malattie conclamate, all’integratore per stabilizzare il benessere e l’equilibrio psicofisico.
In realtà molti integratori sono superflui e sarebbe sufficiente seguire una dieta varia e assumere le vitamine e i minerali dagli alimenti che si trovano in natura. Gli integratori dovrebbero essere assunti solo in caso di specifiche carenze da valutare caso per caso o di aumentato fabbisogno come in gravidanza(ferro e acido folico) o se si pratica un’intensa attività agonistica. E’ necessario capire quando vi sia una effettiva necessità di assunzione degli integratori tenendo presente contemporaneamente i danni causati all’organismo da eventuali abusi.
In conclusione è da bandire un uso ingiustificato di tali sostanze; esse possono rappresentare un contributo in alcune situazioni soprattutto quando il medico ne ravvisi una reale necessità.
Una dieta varia ed equilibrata, rivalutando il concetto di dieta mediterranea di cui siamo esportatori nel mondo, apporta da sola tutti i nutrienti necessari per garantire ad un organismo sano uno stato di piena efficienza fisica e psichica .